Parole come “fronte mondo”, “fronte mamma” o “sulla schiena” sono ormai nel vocabolario quotidiano di chi pratica il babywearing - ma per chi si sta approcciando ora al mondo del portare possono creare un po’ di confusione.
Il metodo che usi per portare incide non soltanto sul benessere e l’esperienza del bambino, ma anche sulla tua: il giusto supporto, infatti, previene mal di schiena, fastidi, infiammazioni, e ha sul bambino e sul suo rapporto con il genitore effetti benefici, dal punto di vista sia emotivo che cognitivo.
Quindi, vediamo insieme le caratteristiche delle diverse posizioni per portare - e se le conosci già, un ripassino fa sempre bene! ;)
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1. Fronte mamma
Un nome che si spiega da solo: la posizione “fronte mamma” prevede che il bebé sia rivolto verso il viso del genitore, ben accoccolato sul suo petto. Tendenzialmente, è la posizione preferita sia dalle mamme che dai bambini:
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Va bene fin dalla nascita
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Mantiene la naturale posizione e curvatura della schiena del bebé
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Permette al bambino un contatto diretto con il genitore, favorendo la comunicazione non verbale
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Permette al genitore di controllare direttamente il bimbo, in ogni momento
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Comodo per l’allattamento
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Permette al bambino di appoggiare comodamente la testa al busto della mamma o del papà, per riposarsi ogni volta che vuole
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Permette al bimbo di “sentire” il genitore, avendolo sempre a portata di manina quando cerca un contatto
Inoltre, è l’unica posizione che si può assumere con tutti i supporti, sia fasce che marsupi ergonomici!
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2. Fronte mondo
Nel mondo del babywearing, il “fronte mondo” è una posizione un po’ controversa: c’è chi la sconsiglia del tutto e chi invece la apprezza - diciamo che non ci sentiamo di sconsigliarla del tutto, ma sicuramente ci sono delle accortezze cui è importantissimo fare attenzione.
Per approfondire la posizione “fronte mondo” e sapere perché è sconsigliata, clicca qui!
In linea generale, queste sono le caratteristiche:
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Si può assumere dai 6 mesi di età in poi, quando il bambino riesce a reggere la testa da solo
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È consigliata per brevi periodi di tempo, alternata a quella “fronte mamma”, per evitare che il bambino si stanchi troppo o venga sovrastimolato
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Stimola la curiosità del bambino e la sua voglia di scoprire il mondo
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Richiede un occhio di riguardo in più nei confronti del bambino: non potendo incrociare gli sguardi, questa posizione rende la comunicazione diretta genitore-figlio più difficoltosa, soprattutto quando si tratta di bisogni che il bimbo non riesce a esprimere con comportamenti o versetti
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Non potendo appoggiare la testa, il bimbo non può riposare in questa posizione: anche per questo è consigliato portare per periodi non troppo lunghi
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Il bambino può maneggiare facilmente oggetti esterni, ma bisogna fare attenzione a quando richiede un contatto con la mamma o il papà
In ogni caso, è da tenere sempre presente che la posizione deve essere ergonomica sia per il bambino che per il genitore: senza il supporto corretto, infatti, tutto il peso del bimbo è spostato in avanti, sbilanciato sui genitali, mantenendo una posizione innaturale con la schiena dritta e le gambe penzoloni - e la scelta è altrettanto importante per il genitore, perché portando “fronte mondo” il peso del bambino è tutto sbilanciato in avanti, e questo può gravare sulla schiena del portatore causando fastidi e infiammazioni. Per questo Tula ha creato un modello specifico per portare “fronte mondo”, ergonomico sia per il genitore che per il bebé: si chiama “Tula Explore”, e puoi trovarlo nel nostro shop cliccando sul pulsante qui sotto.
3. Sulla schiena
È un po’ una crasi tra la posizione “fronte mamma” e quella “fronte mondo”:
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Il bambino è rivolto verso il genitore, quindi a portata di manina quando cerca un contatto
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Permette al bimbo di guardarsi intorno liberamente e di esplorare, ma anche di appoggiare la testa se si sente stanco
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Mantiene una posizione ergonomica sia per il genitore che per il bambino, con la schiena curva e le gambe piegate a ranocchio
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Come nel caso della posizione “fronte mondo”, bimbo e genitore non riescono a vedersi in viso: è importante quindi fare attenzione ai bisogni del bebé
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È una posizione consigliata dai 6 mesi in su, quando il bimbo inizia a reggere la testa da solo e ad essere più grandicello e curioso
Anche per quanto riguarda la scelta dei supporti la posizione “sulla schiena” è una via di mezzo tra le due sopra citate: si può applicare tranquillamente con qualsiasi tipo di fascia, mentre nel caso del marsupio ergonomico è sempre bene farsi consigliare quale sia il più adatto a te e al tuo bimbo.
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4. Sul fianco
La posizione “sul fianco” è forse una delle posizioni più naturali, insieme a quella “fronte mamma”: è esattamente la posizione che viene naturale quando si prende in braccio un bambino, con la sua pancia appoggiata al fianco del portatore e le gambe divaricate a cavallo del fianco stesso. Riprende i vantaggi della posizione “sulla schiena”, con qualche plus in più:
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Permette al bimbo di alzare la testa e guardarsi intorno liberamente, ma anche di appoggiarsi e riposare se è stanco
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Essendo rivolto verso il genitore, il bambino può allungare le manine e prendere contatto con lui ogni volta che vuole
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La posizione è ergonomica sia per il genitore che per il bimbo, che mantiene la schiena curva e le gambe piegate
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In questo caso, genitore e bimbo possono vedersi in viso: questo favorisce la comunicazione non verbale, e fa sentire il piccolo più protetto e al sicuro
Questa posizione si può attuare solo con la fascia; consigliata la fascia ad anelli - o ring sling - per la sua versatilità nell’utilizzo.
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Queste sono le posizioni più importanti - con le loro principali caratteristiche: portare il proprio bimbo è comunque un’esperienza molto soggettiva, e bisogna trovare la posizione e il supporto perfetti per sé sulla base delle proprie esigenze!
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