Quanto è difficile essere mamma oggi? O meglio quanto è difficile essere una mamma che lavora?
Domande come questa ci fanno riflettere spesso su come sia cambiato il ruolo della donna nella società.
Le mamme lavoratrici oggi sono molte, la maggior parte, e si trovano a dover affrontare delle vere e proprie sfide. Prima fra tutte la famosa maternità: c’è chi deve rientrare al lavoro ancora prima dello svezzamento e chi, con un po’ di fortuna, riesce a concedersi qualche mese in più, ma il tempo è sempre poco e i bimbi sono spesso ancora molto piccoli quando vengono lasciati alle cure di nonni, babysitter e asili nido.
Il distacco è difficile per il bambino ma anche, e forse soprattutto, per la mamma, che ha la sensazione di perdersi momenti indimenticabili della crescita del figlio e di non dedicargli abbastanza attenzioni. Dall’altra parte è un bisogno e una necessità della mamma quello di tornare al lavoro, per sentirsi appagata anche come donna e proseguire quel percorso cominciato prima di diventare mamma.
Conciliare le due cose è fattibile, spesso però a sopraffare la mamma lavoratrice sono tutte le altre mille cose a cui pensare – riordinare, pulire, preparare la cena, fare la spesa e la lavatrice – e si ha davvero poco tempo per STARE con il proprio figlio che, giustamente, richiede attenzioni, vuole giocare e essere coccolato.
Come fare? Qui entra in gioco il babywearing che non risolve il problema, certo, ma può essere un ottimo alleato. Ecco come:
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Permette di assecondare il bisogno di attenzione del bambino, facendolo sentire partecipe delle faccende di casa e creando anche piccoli momenti di gioco con lui;
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Tramite il contatto fisico si recuperano le coccole perdute nel giorno e si ristabilisce equilibrio ed empatia;
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La mamma nel frattempo può portare avanti le faccende (necessarie) senza trascurare ulteriormente il bambino.
Il babywearing non è quindi solo una pratica da effettuare all’aria aperta o quando i bambini sono neonati, ma un vero alleato nella vita di tutti i giorni. Tradizionalmente nasceva proprio per questo, per permettere alle mamme di avere le mani libere di occuparsi di altro tenendo comunque i loro cuccioli accanto.
Il portare è utile sempre, soprattutto se visto come un aiuto nel momento del bisogno e come un piccolo “rituale” mamma-figlio per trasmettere calore, protezione e vicinanza. E perchè no, abituare anche il proprio piccolo all’ordine, alla pulizia e alle routine di casa.
Oggi vi abbiamo svelato un altro segreto del babywearing, sul nostro blog ce ne sono molti :).
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Perchè quando si inizia a portare… non si smette più: parola di Portabimbi.it!